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SMILE

"La parte peggiore di avere una malattia mentale è che le persone si aspettano che ti comporti come se non l'avessi"

Montaggio dedicato al film-evento del 2019, "Joker" di Todt Philips.

Il film ha ricevuto la Palma d'Oro al Festival di Venezia con 10 minuti di applausi, e il suo interprete Joaquin Phoenix ha trionfato agli Oscar vincendo il premio di Miglior Attore.
Un film crudo, viscerale, lontano dai colori e dalle atmosfere degli altri cinecomic; un viaggio di introspezione nel personaggio di Arthur Fleck e nella sua discesa (o salita) verso la follia.

Un successo di critica e pubblico, tanto da spingere il film oltre il miliardo di dollari al Box Office, diventando la pellicola evento di fine 2019.

Joaquin Phoenix raggiunge così Heat Ledger nell'olimpo degli intepreti di Joker premiati agli Oscar.

 

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SINOSSI

Arthur Fleck vive con l'anziana madre in un palazzone fatiscente e guadagna qualche soldo facendo pubblicità per la strada travestito da clown, in attesa di avere il giusto materiale per realizzare il desiderio di fare il comico.

La sua vita, però, è una tragedia: molestato fin da piccolo, Fleck ha sviluppato un disturbo che lo porta a ridere nelle situazioni di stress.
Bullizzato e ignorato dalla società, Arthur reagisce violentemente.
Mentre la polizia di Gotham City dà la caccia al clown killer, la popolazione lo elegge a eroe metropolitano, simbolo della rivolta degli oppressi contro l'arroganza e la superficialità di chi è al potere.

Interpretato da Joaquin Phoenix (Arthur Fleck)

In questo Montaggio ho giocato con musica e immagini, legandole a filo stretto.
Arthur Fleck si muove stancamente attraverso i vicoli di Gotham; sulle sue spalle il peso di una vita sfortunata sin dalla giovane età.
La salita alla scalinata è lenta, trascinata, nessuno attorno a lui, nessuno che sembra notarlo.
Dall'altra parte c'è l'Arthur Fleck clown per lavoro, a ripassare le smorfie prima di uno spettacolo.
La maschera bianca viene sporcata da una lacrima che scende, silenziosa suo viso.

La musica cresce mentre Arthur Fleck scappa per le strade di Gotham: si è appena consumata la sua prima esplosione di violenza in metropolitana, ed è in fuga.
Troverà riparo in un bagno pubblico, vuoto.

La musica che lo spettatore percepisce entra anche nella testa di Arthur, che inizia a ballare.
I suoi movimenti sono lenti e aggraziati, una danza liberatoria, atta ad alleviare il peso di ciò che è stato appena fatto.
La musica cresce e trova il suo Climax in Arthur che contempla il proprio riflesso allo specchio.

Il rossetto sbavato ha ancora le sembianze di un sorriso.
In fondo, non era stato poi così male, uccidere quei tre delinquenti, pensò.

Arthur Fleck è morto, Joker è nato.

"Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, invece è una cazzo di commedia"

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Joker scende la scalinata ballando e saltando, la stessa scalinata che all'inizio della pellicola saliva stancamente.

La
discesa nella follia di Arthur Fleck è l'ascesa del personaggio Joker; una macchia rossa e arancione in una città grigia.

Ormai non si torna più indietro, i crimini si susseguono, uno dopo l'altro.


I rivoltosi della città di Gotham lo adottano a idolo, simbolo della rivoluzione contro la ricca borghesia della città corrotta.
L'ascesa finale del personaggio si compie nel gran finale, dove Arthur Fleck viene incitato dalla folla di rivoltosi con maschere da Clown, in esaltazione.

Arthur Fleck ha finalmente trovato qualcuno che lo apprezzi veramente, qualcuno che lo noti.
Un sorriso di sangue si dipinge sul suo volto.

Questo e molto altro, è Joker.





 

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