LEON
" Non mi importa di dormire Lèon. Io voglio Amore. O morte"
Montaggio dedicato a uno dei film Manifesto di Luc Besson, Lèon, del 1994.
La storia di Matilde e del sicario dal cuore buono Lèon; la storia della loro improbabile amicizia in un mondo pericoloso e ostile.
Matilde è costretta a crescere in fretta, forse troppo, mentre Lèon è posto di fronte al peso della responsabilità
Il film ricevette 7 nominations agli Oscar e fu un successo di critica: tutt'oggi rimane uno dei film Cult degli anni 90, ed una delle pellicole più influenti di Luc Besson.

Matilde è una ragazzina di dodici anni, decisamente più matura della sua età: ha perso la famiglia, sterminata da una cosca mafiosa con radici fin dentro la Polizia stessa.
Lèon è un sicario introverso e silenzioso: i due si incontreranno quasi per caso dopo un terribile avvenimento, e tra loro nascerà un'improbabile rapporto di amicizia, sostegno e complicità in un universo ostile e violento.
Un film straordinario con due protagonisti che bucano lo schermo e ipnotizzano lo spettatore lungo tutti e i 132 minuti di durata.
Interpretato da Jean Reno (Lèon) e Natalie Portman (Matilde)

In questo Montaggio, pensato come un Music-Video, ho cercato di tradurre in immagini l'omonimo pezzo "Lèon" dei Melancholia.
Una canzone di una potenza e impatto straordinari, dedicata proprio al film di Luc Besson e ai suoi grandi protagonisti: ecco allora che il montaggio segue quasi didascalicamente le vicende del film, ripercorrendone larghi tratti a ritmo di musica.
Eccoci seguire Matilda in quel maledetto corridoio: proviamo la sua stessa paura mentre, con incertezza, bussiamo alla porta del vicino, sperando in una via d'uscita da quell'incubo.
Un momento di rassegnazione, smarrimento, poi la porta si apre e la luce irradia il volto rigato dalle lacrime di Matilde: è proprio Lèon, il sicario burbero ma buono, a salvarle la vita.
E forse Matilde, salverà la sua.
SINOSSI
"Se mi mandi via adesso, è come se non avessi mai aperto quella porta"

Lèon non ha mai veramente conosciuto calore e gentilezza: la sua vita è oscura, negli anni è diventato uno degli Assassini su commissione più efficaci della città, con il suo lavoro si è fatto un nome, diventando quasi leggenda.
L'unico affetto che nutriva il gigante buono era verso una piantina, definita da lui stesso la sua migliore amica: niente domande e niente radici, proprio come lui.
Matilde troverà un uomo emotivamente represso, quasi incapace di esprimere emozioni: ma nel profondo c'è una bontà ed un altruismo di fondo che farà innamorare platonicamente Matilde.
Lui protegge lei, lei cambia lui: da macchina di morte ad una figura tenera, quasi paterna.
Lèon si affezionerà presto a Matilde, ma le cose non potranno durare per sempre.
Quando la cosca mafiosa radicata nella polizia, che ha ucciso la famiglia di Matilde tornerà a bussare alla porta, niente sarà più come prima.
Le strade dei due si separeranno per sempre, ma qualcosa di Lèon, il gigante buono, rimarrà con Matilde per il resto della sua vita.
Questo e molto altro è Lèon.
