A WAY OUT
SHORT FILM
Quante volte nella vita ci è capitato di voler solo sparire, lontani da tutto e tutti?
Allontanarci da quel rumore, fisso nella testa, che non ci fa sentire altro.
Allontanarci dal continuo turbinare della vita e dei suoi problemi quotidiani.
Cercare un rifugio, altrove, in un mondo lontano, dove nessuno può raggiungerci, dove nessuno può toccarci.
Il tempo diventa qualcosa di indefinito...come la marea di un mare che non esiste.
Quanto siamo rimasti, persi in quel mondo?
Un'ora, forse un giorno, forse tutta una vita.



A WAY OUT
"Il trillo incessante del telefono violenta le mie orecchie come il fragore di un martello pneumatico.
Scorro le notifiche stancamente: il mondo corre alla velocità della luce attorno me, ed io ho il fiato corto..
Appuntamenti, iniziative, matrimoni, compleanni..
Un continuo turbinio di parole, reazioni, risate, una danza senza fine di corpi ed anime, avvinghiati stretti attorno al fuoco della vita.
Fuggire.
Questo è l'unico pensiero che mi balena per la testa; un istinto primordiale a cui non ho risposta.
O forse ce l'ho, la risposta, ma non ho ancora trovato le parole giuste per dirla.
Fuggire lontano da questo fragore insensato, lontano, dove le parole sono superflue, dove non è necessario essere qualcosa, o qualcuno, per forza.
Lo sguardo balena dall'altra parte della stanza.
La porta d'ingresso sembra guardarmi, quasi posso udire il suo bisbiglio.
Chiudo gli occhi..
Il trillare del telefono sembra spezzarsi in suoni più dolci, sempre più frammentati.
Sembrano onde, penso, onde del mare, che si infrangono a riva.
Anche ad occhi chiusi riesco a vedere quella porta; i suoi bordi si stagliano nitidi nell'oscurità, il suono delle onde infrante rieccheggia sempre più forte.
Giro la maniglia, e me ne vado"
Lorenzo Lucidi
In collaborazione con Anatsasia Shuraeva
