Intrappolati in una stanza nera e buia, solo un cerchio di luce davanti a noi.

Ci entriamo dentro, sembra quasi il faro di un palcoscenico.
Dove siamo, quando siamo?

Improvvisamente una voce: nel nero della stanza si delineano i contorni delle poltroncine di una sala cinematografica.

Il rumore del proiettore si aziona, lo schermo si riempie del volto di Gloria Swanson.
Siamo in Sunset Boulevard? Cosa sta succedendo?

"There's nothing else - just us, the cameras, and those wonderful people out there in the dark."

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Sta parlando a noi, siamo noi le persone nell'oscurità, al di là dello schermo!

L'attrice sembra poterci vedere, là, soli nel buio.
Gloria sfonda la quarta parete, mentre tutt'attorno a noi esplode un fragore di applausi e schiamazzi.

Ora siamo soli, nel buio.

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Attorno a noi nulla è definito: la chiara linea di un fulmine si delinea in lontananza, poi il tuono, inizia a piovere.

Piove, piovono sussurri dietro di noi, mani bianche si agitano alla ricerca della nostra pelle.

Abbiamo paura, l'ignoto ci spaventa.
Di chi sono quelle mani pallide e fredde, chi sta bisbigliando al nostro orecchio?
 

Poi il cigolio di una porta.
Una lama di luce invade il nero salone.

Cosa ci sarà, oltre quella porta?

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La fine di un incubo o l'inizio di uno più profondo?
 

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